DA VICINO NESSUNO È NORMALE

Il titolo del festival, Da vicino nessuno è normale, adottato dall’ex Ospedale Psichiatrico di Trieste, che lo aveva scelto come slogan negli anni ’80 per il suo contenuto libertario e anti stigmatizzante, è la strofa di una canzone di Caetano Veloso. Questa frase, che campeggia all’ingresso del festival, è per noi sottotesto di lavoro, tema costante della programmazione, che sancisce definitivamente la fine del ghetto, che si parli di persone con problemi di salute mentale, di stranieri, di rifugiati, di persone con disabilità o di giovani senza aspirazioni.

Nato nel 1997, il festival estivo Da vicino nessuno è normale è un incubatore di innovatività: dai primi anni di vita ha invitato i cittadini a confrontarsi con un pezzo di memoria rimossa della città – chi non ha mai avuto un parente con problemi di salute mentale? -, e li ha anche accompagnati a scoprire uno spazio urbano per molti sconosciuto che stava per rinascere come luogo di cultura. Alcuni degli artisti che il festival ha ospitato nei primi 10 anni sono: Marco Paolini, Ascanio Celestini, Marco Baliani, Federico Tiezzi e Sandro Lombardi, Socìetas Raffaello Sanzio, Teatro dell’Elfo, Teatro delle Albe, Oiseau Mouche, Antonio Viganò.

Il festival ha dato vita al TeatroLaCucina, inaugurato nel 2008 nel trentennale della Legge Basaglia/180, nella vecchia cucina da cui ha preso il nome, l’edificio è tutelato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali.

La scelta del teatro, come strumento di dialogo con la città, ha permesso di dare nuova vita al luogo, passando attraverso le storie delle persone – la negazione della soggettività, la perdita degli oggetti personali e di conseguenza dell’identità erano le pratiche di spoliazione manicomiale – senza che le storie fossero solo un atto di denuncia. Il teatro ha introdotto la parola poetica, la metafora dei grandi testi, la distanza, l’emozione collettiva, la riflessione sul proprio tempo, ha restituito il senso di comunità.


2019: Premio Anima per la categoria Teatro alla Cooperativa Olinda – TeatroLaCucina: un riconoscimento all’alto valore sociale di un lavoro ventennale capace di coniugare arte e inclusione sociale, creatività e cittadinanza attiva, rigenerazione urbana e ricostruzione delle identità.

2018: Premio Hystrio-ANCT al festival Da vicino nessuno è normale con la seguente motivazione: per aver saputo coltivare un deserto culturale urbano, creando una rete virtuosa e non virtuale tra periferia e centro.

2015: Premio Ubu Speciale al festival Da nessuno vicino è normale con la seguente motivazione: per la creazione, nel bosco e nei padiglioni dell’ex manicomio Paolo Pini di Milano, di un vivo festival di teatro che confonde le distanze e indaga le differenze a partire dalla consapevolezza che “da vicino nessuno è normale”.

2009: Premio Milano per il Teatro, Premio speciale della Giuria di Specialisti per il progetto Da vicino nessuno è normale e per l’apertura del TeatroLaCucina.

2009: il festival  viene accreditato presso la Regione Lombardia nell’ambito del riconoscimento dei soggetti che svolgono attività di spettacolo di rilevanza regionale – ex art. 8 c. 2 l.r. 30 luglio 2008, n.21.

2005: Premio Hystrio al festival Da vicino nessuno è normale.


Rassegna stampa

la Repubblica_”Da vicino nessuno è normale” il festival nel segno dell’inclusività_13.06.22
Corriere della Sera_Ci vediamo in giardino_01.06.22
Corriere della Sera_Ispirazione pandemia_01.06.21
la Repubblica_Olinda, 25 anni nel segno dell’inclusione_01.06.21
la Repubblica_Torna Olinda con il teatro al telefono_26.06.20
Corriere della Sera_Il teatro rinasce alla luce del cielo_25.06.20
Corriere della Sera_A Olinda va in scena la cronaca_06.06.19
TuttoMilano_All’ex Pini il ballo dell’utopia_06.06.19
ViviMilano – Corriere della Sera_Normale a chi?_05.06.19
Il Giorno_Perché in fondo “Da vicino nessuno è normale”_28.05.19
il Giornale_All’ex Pini si recita in cucina <<Il teatro? Va oltre la follia>>_12.06.18
Corriere della Sera_Là dove si cucinano storie_08.06.18
TuttoMilano – la Repubblica_Voci, parole, gesti nelle notti del Pini_07.06.18
ViviMilano – Corriere della Sera_Otello riapre l’ex Paolo Pini_06.06.18
Corriere della Sera_Se il teatro è partecipazione_16.06.17
TuttoMilano – la Repubblica_I nuovi performer sono gli spettatori_15.06.17
Il Giorno_Una ventata d’aria fresca Il teatro estivo è servito_10.06.17
Corriere della Sera_Tutti pazzi per il teatro_11.06.16
la Repubblica_Che roba da matti_11.06.16
TuttoMilano_L’arte come libertà Olinda vent’anni di utopia_09.06.16
ViviMilano – Corriere della Sera_Vent’anni nel parco del Pini_08.06.16
il Giornale_All’ex Paolo Pini riecco in scena la <<pazza gioia>>_03.06.16
Corriere della Sera_Un altro festival è possibile_13.06.15
la Repubblica_Gli orti diventano palco per i 15 anni dell’ex Pini_10.06.11
Corriere della Sera_Olinda <<città invisibile>> apre le porte a Marat Sade_11.06.10
la Repubblica_Estate matta_10.06.10
Corriere della Sera_Tam tam, parole e kora all’ex Pini_10.06.09
la Repubblica_Folle estate_11.06.08
Corriere della Sera_<<Nessuno è normale>> tra Celestini e Rezza_07.06.07
la Repubblica_Rezza, Celestini, i Radiodervish Il Pini diventa la città delle cultura_07.06.07
Corriere della Sera_Nessuno è normale … da 10 anni_12.06.06
la Repubblica_Saluti dal Pini_31.07.05
ViviMilano – Corriere della Sera_Festival per tutti_08.06.05
la Repubblica_Follie d’Estate_08.06.04
Corriere della Sera_Al Festival della diversità_13.06.03
La Stampa_L’ospedale psichiatrico dove si riesce a ridere_26.07.02
Il Giorno_Elogio della follia sulla scena estiva_09.06.00
la Repubblica_Tutti pazzi per la musica_09.06.00
il Giornale_<<Paolo Pini>>, un’estate tutta da vivere_03.06.99
Il Giorno_I 45 giorni più pazzi del mondo_19.06.97
la Repubblica_Quei 45 giorni di follie_17.06.97
Il Giorno_La diversità diventa film_11.09.96