NON-SCUOLA

MAR 3 LUG | 20.30
MER 4 LUG | 20.30

TEATRO DELLE ALBE | OLINDA

Ubu Re, ho paura di me

esito del laboratorio di teatro
guide Monica Barbato e Alessandro Renda

Per festeggiare il decennale della non-scuola a Milano, le ragazze e i ragazzi del laboratorio si sono divertiti a rileggere con la loro immaginazione l’Ubu Re di Alfred Jarry, l’opera che più di tutti ha segnato il teatro novecentesco per la novità del suo linguaggio. Un testo grottesco e visionario, una sorta di Macbeth shakespeariano in versione di farsa per burattini, in cui i temi della violenza, del potere e della stupidità vengono ribaltati con straordinaria libertà e ferocia. “Merdre”, fu la prima parola che sentirono gli spettatori della prima dell’Ubu Re il 10 dicembre 1896 al Théâtre de l’OEuvre di Parigi, un punto di non ritorno per tutto il teatro a seguire. Alfred Jarry, inventore della Patafisica (“scienza delle soluzioni immaginarie”) creò la maschera grottesca di Padre Ubu, quando era appena un quindicenne al Liceo di Rennes, un adolescente turbolento e smanioso di mostrare la sua visione del mondo, e possiamo dire un coetaneo di molti ragazzi della non-scuola.

Ubu Re, ho paura di me è una “messa in vita” del capolavoro di Jarry attraverso le improvvisazioni, le oscenità, le canzoni, le musiche interamente dal vivo, le selvatichezze, le lingue e i dialetti, gerghi, ombre, cattiverie, ribaltamenti, sogni, che si sono imposti in tre settimane di prove sotto il grande albero sul campo da calcio nel parco dell’ex O.P. Paolo Pini.