ANTON CECHOV REMIX

ph. Luca Del Pia

di e con Roberto Rustioni
dramaturg e panorama sonoro Gabriele Gerets Albanese
foto di scena Luca Del Pia
produzione Sardegna Teatro

Il progetto è un viaggio nell’universo poetico e nella vita privata di Anton Cechov, uno dei più importanti scrittori moderni, un genio inafferrabile, come Mozart, come i Beatles. Attraverso frammenti, appunti sparsi, bozze di racconto e spunti drammaturgici inediti – oltre ad alcune tra le sue lettere meravigliose – proveremo a raccontare con leggerezza il suo tentativo di catturare il reale per riuscire a “far vedere la vita così com’è”. Da questo materiale magmatico – in parte poco conosciuto – emerge una scrittura unica, atipica ed intollerante ad ogni cliché. L’umorismo di Cechov è imprevedibile, riesce a rendere leggera anche la storia più cupa ed azzerando il facile sentimentalismo ci aiuta ad affrontare la fatica di vivere che c’è in tutti noi. È una melodia inconsueta che si rispecchia in uno sguardo di lucida compassione. Anton Cechov attraverso le sue opere ci fa vedere con chiarezza che noi tutti, prima di ogni altra cosa, siamo degli esseri umani. La sua visione totalmente priva di ideologia e piena di ironica compassione, forse ci può aiutare a tenere lontani i veleni ed a essere un po’ più forti.

La sua storia, i suoi intrecci, i suoi fantasmi entrano in cortocircuito con le mie storie e i miei fantasmi. Attraverso un gioco di specchi, la parte di drammaturgia originale-personale è mixata con le storie, i personaggi, la biografia di Anton Cechov, alla ricerca di una immediatezza e di una attualità teatrale che non è solo narrazione. Il tutto dovrebbe avere un registro di monologo/stand-up che vive in stretta relazione con il pubblico, avvolto da una partitura musicale che dà al lavoro un sapore ai limiti del dj-set: un tappeto sonoro che inizialmente accoglie il pubblico e poi lo avvolge e lo accompagna per tutta la durata della performance. L’atmosfera e l’attitudine sono informali, del resto parliamo di un artista che detestava le forme, ma amava disperatamente la vita. Per questo immaginiamo un lavoro dalla natura flessibile in grado di adattarsi tranquillamente anche in spazi non teatrali.

Potremmo anche intitolare il tutto: io ed il buon vecchio Anton.



foto Luca Del Pia