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Ragazze e ragazzi della non scuola
Ragazze e ragazzi della non scuola

Olinda, un sistema delle opportunità

Ci piace l’idea che il confine tra realtà e finzione sia penetrabile, che le fantasie e i desideri possano diventare materiali, che le materie e le pratiche di lavoro diventino occasione per vivere e sognare

Ragazze e ragazzi della non scuola

Imparare con la pratica

Il cambiamento avviato da Olinda ha dovuto confrontarsi dall’inizio con il pregiudizio e i luoghi comuni sul tema della salute mentale e dei suoi luoghi. Le varie rappresentazioni simboliche e materiali del pregiudizio non sono state affrontate con strategie pedagogiche, ma si è scelto di muoversi attraverso strategie indirette con esperienze culturali che hanno permesso alle persone di vedere e vivere sé stesse in contesti aperti.

Olinda ha potuto sperimentare quanto efficaci siano le strategie indirette, il meccanismo di déplacement e di apprendimento radicale – fare un’esperienza soggettiva mai fatta prima – nel decostruire i pregiudizi e avviare dei cambiamenti nelle persone. 

I contesti di apprendimento

Chi possiede risorse sociali e culturali scarse patisce soprattutto la perdita del futuro progressivo e della progettualità. I giovani con fragilità e con famiglie in difficoltà socioeconomica si muovono entro un orizzonte più ristretto e sono meno in grado di immaginare il loro domani, di produrre narrazioni attraverso le quali un insieme di beni e servizi viene messo in rapporto con contesti sociali più ampi e con sistemi di norme e credenze.

I contesti di apprendimento invece agiscono come antidoto a tutto ciò grazie al sistema di opportunità presenti per i giovani più fragili che permette loro di proiettarsi nel futuro

Ricostruire identità.

Ci piace l’idea che una persona in difficoltà possa diventare protagonista della propria vita, quando supera i confini, cambia il quotidiano, naviga in acque non ancora esplorate, ricostruisce identità.

I processi di inclusione sociale:

Allenano a scoprire la capacità di desiderare

Rafforzano l'autostima

Costruiscono un nuovo sguardo sul proprio futuro

Rendono le persone protagoniste della propria vita

La capacità di generare aspirazioni

Il lavoro educativo permette di dare forma a una narrazione positiva orientata al futuro dei giovani, di definire una storia, di riconoscere una“trama”nel fare quotidiano. Lo sprone motivazionale risiede nello sviluppo della capacità di generare aspirazioni anche in contesti socialmente e culturalmente non favorevoli e, come tutte le complesse capacità culturali, ha bisogno di essere esplorata e applicata nella pratica.

Là dove le opportunità di applicare “the capacity to aspire” sono limitate – e questo potrebbe essere una delle definizioni per la povertà educativa nella periferia metropolitana – anche le capacità dell’individuo rimangono meno sviluppate.