DA VICINO NESSUNO È NORMALE 2019

grafica e illustrazione carlogazzi.com

Da quando è stato aperto, l’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini ha bisogno di essere liberato, ogni anno, con l’arrivo del pubblico, la presenza degli artisti e tutti coloro che sostano, si ritrovano, lavorano, ritornano.

Ci sorprende particolarmente la serenità, l’assenza di pregiudizio con cui i più giovani varcano il cancello, attraversano gli spazi e partecipano ai laboratori e agli spettacoli. Possiedono qualcosa di prezioso. Sono fiduciosi. Sono pieni di idee. Hanno voglia di fare cose qualitativamente impegnative e hanno voglia di condividerle. Per questo fanno domande e sono in cerca di un senso da dare alla propria vita. Decisivo per loro è il carattere permanente della ricerca, possono ritornare, riprendere il filo, fallire e riprovare, per mesi, per anni. Vengono accolti senza guardare alla provenienza, al grado di cultura o al livello di sofferenza.

Il Paolo Pini è “un’opera aperta”, il nostro tentativo di fare città dal basso, svincolandosi dall’idea fissa che lo sviluppo urbano sia legato solo alla rendita economica. Al Pini si estrae una materia prima chiamata fiducia che non si può comprare con il denaro. Forse il vero senso si svela, quando i giovani trovano una traccia del proprio futuro. Per questo c’è bisogno di continuità, di poter continuare a sognare per gli anni a venire.


Rassegna Stampa